Adenoma Ipofisario
L’ Adenoma Ipofisario è un tumore benigno che si sviluppa dalle cellule dell’ipofisi. L’ipofisi è una importante componente del sistema endocrino deputata alla secrezione di precursori ormonali che regolano numerose funzioni dell’organismo. Il quadro clinico determinato da un adenoma ipofisario dipende da molti fattori. Per le grosse dimensioni, (superiore a 3 cm) un macroadenoma può provocare effetti importanti sulla salute, a causa della compressione delle strutture limitrofe, in particolare il chiasmo ottico e i nervi cranici oculomotori. Spesso però, la sintomatologia dipende da una secrezione eccessiva di ormoni attivi (adenomi secernenti) oppure dal loro mancato rilascio in circolo (adenomi non secernenti). Gli adenomi ipofisari, quindi, possiedono la capacità di alterare il sistema di produzione e regolazione degli ormoni dell’asse ipotalamo-ipofisario perturbando di conseguenza l’attività degli organi bersaglio. Tipicamente causando ipopitutitarismo o ipersecrezione ormonale. I tumori ipofisari spesso possono essere asintomatici e il paziente non sospetta la loro esistenza, tanto che vengono diagnosticati accidentalmente.
DIAGNOSI:
Il primo approccio diagnostico è rappresentato dall’anamnesi e da un attento esame obiettivo. L’esame fisico consente di evidenziare sintomi e segni clinici caratteristici della malattia e di verificare lo stato di salute generale del paziente. La visita medica deve includere un esame neurologico, per cercare eventuali disturbi a carico dei nervi cranici limitrofi alla lesione
Screening ipofisario: sono esami che permettono di misurare i livelli ormonali nel sangue. Una quantità superiore o inferiore al normale di questi ormoni prodotti dalla ghiandola pituitaria può essere patognomonico di adenoma ipofisario:
- PRL (Prolattina sierica)
- TSH (Ormone tiroide stimolante)
- GH (Ormone della crescita)
- ACTH (Ormone adrenocorticotropo)
- FSH (Ormone follicolo stimolante)
Esami di completamento:
- FT4
- IGF1
- Cortisolemia
- Cortisolo libero urinario
- 17Beta estradiolo
DIAGNOSTICA PER IMMAGINI:
Gli esami di scelta per la valutazione dell’adenoma ipofisario sono la TC encefalo e RMN encefalo con MDC. Queste tecniche forniscono una serie di immagini dettagliate delle strutture interne del cervello e permettono di identificare, in modo affidabile, lesioni anche di piccole dimensioni (da circa 2 mm di diametro).
TRATTAMENTO:
La terapia dell’adenoma ipofisario prevede la collaborazione di diversi specialisti (endocrinologo – neurochirurgo – oculista -otorinolaringoiatra), quello che noi definiamo il pituitary team.
- Terapia farmacologica
- Rimozione chirurgica del tumore
- Radioterapia
Le opzioni di trattamento di un adenoma ipofisario dipendono dai seguenti fattori:
- Età del paziente e condizioni di salute generale;
- Tipo e dimensione dell’adenoma ipofisario;
- Se il tumore è un adenoma funzionante che secerne ormoni oppure no;
- Se il tumore è causa di disturbi locali o di altri sintomi;
- Se il tumore è diffuso alle strutture circostanti limitrofe alla ghiandola pituitaria o ad altre parti del corpo;
- Se l’adenoma ipofisario è stato diagnosticato da breve tempo o tende a recidivare.
TERAPIA FARMACOLOGICA:
Quando il paziente è affetto da un adenoma ipofisario che iperproduce un determinato ormone, in alcuni casi è possibile ricorrere alla terapia farmacologica. Spesso, il trattamento prevede di inibitori (dopaminergici ed analoghi della somatostatina), in grado di limitare la secrezione di ormoni in eccesso e di ridurre le dimensioni della massa tumorale.
L’adenoma ipofisario che risponde meglio a questo tipo di trattamento è il prolattinoma(adenoma ipofisario secernente prolattina).
Se un adenoma ipofisario provoca una diminuzione della attività ormonale o se la rimozione chirurgica del tumore ha indotto un deficit nella produzione di precursori ormonali potrebbe essere necessario ricorrere ad una terapia sostitutiva specifica per mantenere i livelli ormonali a valori normali ed affrontare l’insufficienza ipofisaria (ipopituitarismo).
Endocrinologo di riferimento: Dr Cozzi, responsabile dell’endocrinologia dell’Ospedale Niguarda (http://www.ospedaleniguarda.it/professionisti-e-aziende/i-nostri-medici/profilo/cozzi-renato-cesare)
CHIRURGIA:
Il trattamento degli adenomi ipofisari di grandi dimensioni consiste nella chirurgia. Di solito, la rimozione chirurgica è necessaria quando l’adenoma ipofisario comprime strutture limitrofe come il chiasmo ottico o il seno cavernoso. Il successo della chirurgia dipende dal tipo di tumore, dalla sua posizione e dimensione e dall’invasione o meno dei tessuti circostanti. Nella maggior parte dei pazienti la terapia chirurgica consente una prognosi positiva e la guarigione completa.
- Approccio transfenoidale. La localizzazione dell’ipofisi consente un intervento transfenoidale mini- invasivo, dove il chirurgo utilizza endoscopio per accedere allo sfenoide, passando attraverso la cavità nasale. Questa procedura è mini- invasiva, non prevede incisioni esterne, riduce al minimo le complicazioni e il tempo di ricovero ospedaliero.
- Approccio transcranico (craniotomia). Alcuni macroadenomi si estendono nella cavità cerebrale e possono richiedere l’apertura del cranio, mediante un’incisione per accedere al tumore.
RADIOTERAPIA:
Alcuni adenomi ipofisari non possono essere rimossi completamente chirurgicamente, in quanto non facilmente accessibili, mentre altri possono risultare refrattari al trattamento con i farmaci. La radioterapia utilizza radiazioni ad alta energia, che agiscono selettivamente sul tumore bersaglio (in genere, le strutture cerebrali circostanti ricevono solo una frazione della radiazione). Tra le diverse metodiche il nostro servizio predilige la gamma knife
Il Dott. Renato Cozzi ed il Dott. Davide Boeris (Adenomi Ipofisari)